Le Proteine assunte attraverso l'alimentazione svolgono principalmente un ruolo di costruzione dei tessuti, hanno quindi una funzione plastica perche' forniscono materiale di costruzione. Questo materiale di costruzione non e' altro che un insieme di stringhe e catene di aminoacidi, che compongono infatti ogni singola proteina ingerita. Il nostro organismo provvede a disgregare
le proteine assunte con l'alimentazione, riducendole in aminoacidi attraverso il processo digestivo, e a ricomporle nuovamente risintetizzandole perche' possano essere impiegate nella costruzione di tessuti umani. L'importanza delle proteine appare quindi chiara: senza di esse non potremmo mantenere il nostro peso corporeo e sostenere la crescita, perche' i nostri tessuti non potrebbero essere sostituiti durante il loro fisiologico processo di invecchiamento. In effetti una gran parte degli aminoacidi forniti dalle proteine che ingeriamo non sono sintetizzabili dal nostro organismo. Essi devono essere necessariamente assunti attraverso l'alimentazione, diversamente il nostro corpo non ha modo di recuperarli. Questi aminoacidi vengono definiti essenziali, dovranno essere introdotti attraverso una dieta il piu' possibile equilibrata in modo che possano essere sempre disponibili nelle quantita' piu' opportune. Gli aminoacidi essenziali sono l'isoleucina, la leucina, la valina (questi sono i tre aminoacidi ramificati), la lisina, la felinalina, il triptofano, la treonina, la metionina, l'arginina e l'istidina. Esitono poi gli aminoacidi non essenziali, che il nostro corpo e' in grado di sintetizzare partendo dagli essenziali, attraverso meccanismi digestivi e matabolici; questi non devono quindi necessariamente essere introdotti dall'esterno con l'alimentazione come accade per gli essenziali. Una terza categoria e' quella invece dei semiessenziali, ossia quegli aminoacidi che il nostro corpo e' in grado di produrre tranne in situazioni di stress o di forte affaticamento; in questo caso avremo un deficit quantitativo ed occorrera' assumerli attraverso il cibo. Un esempio classico di aminoacido semiessenziale e' la famosa Glutammina. In tutto il nostro corpo avra' a disposizione 23 tipi di aminoacidi diversi. La loro ricomposizione permettera' la sintesi di proteine per i tessuti, non solo muscolari, per gli enzimi, per gli ormoni, per la composizione dei geni, per l'emoglobina nel sangue (anch'essa e' una proteina infatti), in generale per ogni funzione volta alla costruzione e alla riparazione dei tessuti e alla loro sostituzione a causa del catabolismo.
le proteine assunte con l'alimentazione, riducendole in aminoacidi attraverso il processo digestivo, e a ricomporle nuovamente risintetizzandole perche' possano essere impiegate nella costruzione di tessuti umani. L'importanza delle proteine appare quindi chiara: senza di esse non potremmo mantenere il nostro peso corporeo e sostenere la crescita, perche' i nostri tessuti non potrebbero essere sostituiti durante il loro fisiologico processo di invecchiamento. In effetti una gran parte degli aminoacidi forniti dalle proteine che ingeriamo non sono sintetizzabili dal nostro organismo. Essi devono essere necessariamente assunti attraverso l'alimentazione, diversamente il nostro corpo non ha modo di recuperarli. Questi aminoacidi vengono definiti essenziali, dovranno essere introdotti attraverso una dieta il piu' possibile equilibrata in modo che possano essere sempre disponibili nelle quantita' piu' opportune. Gli aminoacidi essenziali sono l'isoleucina, la leucina, la valina (questi sono i tre aminoacidi ramificati), la lisina, la felinalina, il triptofano, la treonina, la metionina, l'arginina e l'istidina. Esitono poi gli aminoacidi non essenziali, che il nostro corpo e' in grado di sintetizzare partendo dagli essenziali, attraverso meccanismi digestivi e matabolici; questi non devono quindi necessariamente essere introdotti dall'esterno con l'alimentazione come accade per gli essenziali. Una terza categoria e' quella invece dei semiessenziali, ossia quegli aminoacidi che il nostro corpo e' in grado di produrre tranne in situazioni di stress o di forte affaticamento; in questo caso avremo un deficit quantitativo ed occorrera' assumerli attraverso il cibo. Un esempio classico di aminoacido semiessenziale e' la famosa Glutammina. In tutto il nostro corpo avra' a disposizione 23 tipi di aminoacidi diversi. La loro ricomposizione permettera' la sintesi di proteine per i tessuti, non solo muscolari, per gli enzimi, per gli ormoni, per la composizione dei geni, per l'emoglobina nel sangue (anch'essa e' una proteina infatti), in generale per ogni funzione volta alla costruzione e alla riparazione dei tessuti e alla loro sostituzione a causa del catabolismo.
Tutto questo pero' potra accadere solo quando si verificheranno due precise condizioni: la complementarieta' e la contemporaneita' nella presenza degli aminoacidi.
Infatti la sintesi di una nuova proteina all'interno del nostro organismo potra' avvenire solo quando saranno presenti tutti gli aminoacidi necessari alla sua costruzione (complementarieta'). Pertanto anche se il nostro corpo e' in grado di rendere disponibili gli aminoacidi non essenziali attraverso meccanismi metabolici, non potra' sintetizzare nessuna proteina senza l'introduzione di aminoacidi essenziali. In altri termini, presi gli aminoacidi essenziali presenti all'interno del nostro organismo ed individuato tra loro l'aminoacido essenziale presente in quantita' minore, questo determinera' la quantita' massima di proteine sintetizzabile e sara' in quel caso l'aminoacido limitante.
L'aspetto della contemporaneita' e' invece legato alla presenza o meglio alla disponibilita' in un preciso momento di tutti gli aminoacidi essenziali e non, affinche' possa essere sintetizzata una nuova proteina in quell'istante. Questo e' chiaramente influenzato dai pasti e dall'assunzione di tutti gli aminoacidi necessari nello stesso momento, affinche' possano poi essere digeriti e passare nel flusso ematico con lo stesso ciclo digestivo.
Tornando a parlare delle proteine introdotte attraverso l'alimentazione possiamo distinguere le stesse in: nobili (ad alto indice biologico), quando contengono tutti gli aminoacidi essenziali. In genere si tratta di proteine di origine animale, come le uova, il latte e derivati, il pesce e la carne. Le proteine alimentari non nobili (a basso indice biologico) sono invece quelle che non contengono tutti gli aminoacidi essenziali, di solito si tratta di proteine di origine vegetale, come i legumi.
Un altro aspetto importante che riguarda le proteine alimentari e' che queste non sono immagazzinabili nel nostro organismo, pertanto si rendera' necessario un continuo apporto delle stesse attraverso l'alimentazione nei vari momenti della giornata. Posto questo, il fabbisogno proteico da distribuire durante il giorno varia da 0,7-0,9 grammi di proteine per Kg di perso corporeo (fabbisogno minimo per un individuo con attivita' sedentaria), passando a 1,2-1,8 grammi di proteine per Kg di peso corporeo per uno sportivo, fino ad un massimo di 2,5 grammi di proteine per Kg di peso corporeo nel caso dei body-builder.
Chiudo con due indici importanti che riguardano le proteine alimentari e, chiaramente, si riflettono poi sulla scelta degli integratori proteici.
Il primo e' il PER, il Rapporto di Efficienza Proteica, ossia il guadagno, l'aumento di peso corporeo, dato un grammo di proteina assunta. Le proteine alimentari con un PER alto sono quelle contenute nelle uova, seguono le proteine del latte, poi le proteine del pesce e ultime quelle della carne.
Il secondo e' l'ADS, l'Azione dinamico-specifica, ossia il dispendio energetico per la digestione della proteina stessa. Solitamente le proteine necessitano di circa il 30% di energia che forniscono perche' possano essere digerite. Questo e' di enorme aiuto anche nel pianificare una dieta o nel riorganizzare la propria alimentazione, perche' e' chiaro come un incremento proteico possa, seguendo criteri corretti, aiutare nel dimagrimento, assorbendo di fatto una quota di calorie ingerite nella digestione stessa.
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